CESARE  BARONIO

CHI ERA?

         
 

Cesare Baronio

Nato a Sora 1538, morì a Roma nel 1607. Studiò prima a Veroli, poi legge a Napoli e a Roma, dove subì il fascino delle idee di San Filippo Neri e si convinse a diventarne discepolo. Bruciando i suoi libri e il suo diploma, contro il parere di suo padre, prese i voti.
 Su sollecito di S.Filippo scrisse gli "Annales Ecciesiastici" come risposta all'opera dei teologhi luterani ("Secoli da Magdeburg", 13 volumi di storia ecclesiastica). Nei 12 volumi degli Annales, che gli costarono più di vent'anni di lavoro, ricorse la storia della Chiesa in ordine strettamente cronologico, rigorosamente controllando tutti i reperti e documenti, mettendo la verità storica in primo piano a scapito della teologia. Anche i suoi nemici dovettero riconoscere la sua onestà, rigore e competenza.


 Gli Annales sono considerati un'opera storica di grande valore. Quest’opera rese famoso Baronio in tutta Europa.

 
Un'altra sua opera importante, la Martirologia Romana, gli fu commissionata da Gregorio XIII e fu necessaria per dissipare la confusione in seguito alla pubblicazione del calendario gregoriano.
Divenne cardinale e bibliotecario del Vaticano su volere di Clemente VIII, di cui fu confessore. Aveva molto sostenitori tra i cardinali che provarono due volte di eleggerlo a papa, ma l'ostilità della corte spagnola (a causa del suo sostegno della causa papale contro gli spagnoli nel caso del Regno della Sicilia), l'impedì. Lui stesso preferiva la vita semplice e nel 1607 tornò all'Oratorio dove morì. Fu sepolto nella sua Chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma.

 

     

L’Oratorio Filippino

Fondato da FILIPPO NERI nel 1564 e assecondato dal compositore GIOVANNI PIER LUIGI DA PALESTRINA, in origine era costituito da un incontro di persone di varie età e di varie estrazioni sociali, in un luogo dove si poteva dialogare, suonare strumenti, cantare, recitare temi sacri, declamare versi, dissertare, sermoneggiare... . Più avanti, invece, per Oratorio s’intese un dramma musicale di argomento sacro da rappresentarsi nelle Chiese durante la Quaresima e l’Avvento. I soggetti dovevano essere tratti dalla Bibbia o dalla vita dei Santi. Diffusosi in Europa, particolarmente in Germania e in Inghilterra, venne recuperato in Italia nel XIX secolo da PEROSI. I principali autori di Oratori Musicali sono stati HAENDEL con il suo “Messia”, BACH con la sua “Passione di Cristo secondo San Giovanni”, HAYDN con la sua “Creazione”, BEETHOVEN con il suo “Cristo dell’Oliveto”, MENDELSSOHN con il suo “Elia”.  Al tempo di San FILIPPO NERI e anche dopo, venivano ospitati negli Oratori cantanti e artisti vari.

SEBASTIAN BROSSARD in Francia nel 1703 nel suo „Ditionnaire de Musique”  definì l’Oratorio „una specie di Opera Spirituale in un tessuto di dialoghi, recite, di duetti, di trii, di ritornelli, di grandi cori, il cui soggetto viene tratto dalle Scritture o dalla Storia di qualche Santo o Santa”. (Enciclopedia Universalis, Paris 1985) (Sebastian Brossard, Dictionnaire de Musique, 1703)

La lingua usata negli Oratori era in genere l’italiano. Soltatnto, ma raramente, alcuni Oratori venivano espressi in lingua latina. I testi slavi, ad esempio, erano affrontati soltanto se se ne aveva a disposizione una versione in lingua latina. Certo risultavano comunque incomprensibili per i più dell’uditorio, ma sarebbero risultati incomprensibili per tutti, se fossero stati offerti per iscritto, dal momento che, in genere, oltretutto, essi erano stampati in caratteri cirillici. Quindi l’Oratorio consentiva un incontro di genti e culture diverse e dava qualche volta la possibilità di accedere ai testi sconosciuti delle Sacre Scritture e delle religioni orientali, in un epoca in cui in genere era difficile comunicare, vuoi per l’analfabetismo estremamente diffuso, vuoi per mancanza di interpretazioni e di traduzioni in lingua italiana.

 

   
       

     
   
       
 

    

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