CESARE BARONIO CHI ERA? |
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Cesare Baronio
Nato a Sora 1538, morì a Roma nel 1607.
Studiò prima a Veroli, poi legge a Napoli e a Roma, dove subì il
fascino delle idee di San Filippo Neri e si convinse a diventarne
discepolo. Bruciando i suoi libri e il suo diploma, contro il parere
di suo padre, prese i voti.
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L’Oratorio Filippino Fondato da FILIPPO NERI nel 1564 e assecondato dal compositore GIOVANNI PIER LUIGI DA PALESTRINA, in origine era costituito da un incontro di persone di varie età e di varie estrazioni sociali, in un luogo dove si poteva dialogare, suonare strumenti, cantare, recitare temi sacri, declamare versi, dissertare, sermoneggiare... . Più avanti, invece, per Oratorio s’intese un dramma musicale di argomento sacro da rappresentarsi nelle Chiese durante la Quaresima e l’Avvento. I soggetti dovevano essere tratti dalla Bibbia o dalla vita dei Santi. Diffusosi in Europa, particolarmente in Germania e in Inghilterra, venne recuperato in Italia nel XIX secolo da PEROSI. I principali autori di Oratori Musicali sono stati HAENDEL con il suo “Messia”, BACH con la sua “Passione di Cristo secondo San Giovanni”, HAYDN con la sua “Creazione”, BEETHOVEN con il suo “Cristo dell’Oliveto”, MENDELSSOHN con il suo “Elia”. Al tempo di San FILIPPO NERI e anche dopo, venivano ospitati negli Oratori cantanti e artisti vari. SEBASTIAN BROSSARD in Francia nel 1703 nel suo „Ditionnaire de Musique” definì l’Oratorio „una specie di Opera Spirituale in un tessuto di dialoghi, recite, di duetti, di trii, di ritornelli, di grandi cori, il cui soggetto viene tratto dalle Scritture o dalla Storia di qualche Santo o Santa”. (Enciclopedia Universalis, Paris 1985) (Sebastian Brossard, Dictionnaire de Musique, 1703) La lingua usata negli Oratori era in genere l’italiano. Soltatnto, ma raramente, alcuni Oratori venivano espressi in lingua latina. I testi slavi, ad esempio, erano affrontati soltanto se se ne aveva a disposizione una versione in lingua latina. Certo risultavano comunque incomprensibili per i più dell’uditorio, ma sarebbero risultati incomprensibili per tutti, se fossero stati offerti per iscritto, dal momento che, in genere, oltretutto, essi erano stampati in caratteri cirillici. Quindi l’Oratorio consentiva un incontro di genti e culture diverse e dava qualche volta la possibilità di accedere ai testi sconosciuti delle Sacre Scritture e delle religioni orientali, in un epoca in cui in genere era difficile comunicare, vuoi per l’analfabetismo estremamente diffuso, vuoi per mancanza di interpretazioni e di traduzioni in lingua italiana.
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